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ETUI analizza la Direttiva UE 2024/1385, che dovrà essere recepita dagli stati membri entro il 2027, evidenziandone le falle nell'ambito lavorativo
La Direttiva UE 2024/1385 sulla lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica rappresenta un passo storico per la parità e le pari opportunità nell’Unione Europea. Il suo obiettivo principale è creare un quadro completo ed efficace per prevenire e combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica (DV) in tutti gli Stati membri, riconoscendo la responsabilità condivisa tra i Paesi dell’UE. Essa sottolinea che la violenza contro le donne e quella domestica minacciano i valori fondamentali dell’UE, in particolare la parità di genere e la non discriminazione, compromettendo i diritti delle donne in tutti gli ambiti della vita, incluso quello lavorativo.
Nella pubblicazione dal titolo "Addressing work-related gender-based violence and harassment" (Affrontare la violenza e le molestie di genere legate al lavoro), pubblicato da ETUI (European Trade Union Institution) a firma della ricercatrice Ceren Kasım, si evidenzia tuttavia che la Direttiva non riesce a regolamentare in modo esaustivo la violenza e le molestie di genere in ambito lavorativo. Ad esempio, non stabilisce un collegamento esplicito tra violenza domestica e vita lavorativa o tra violenza contro le donne e sicurezza e salute sul lavoro. Anche la violenza informatica sul lavoro e le molestie derivanti dalla gestione tramite intelligenza artificiale, processi decisionali algoritmici e sorveglianza digitale non vengono tematizzate, né viene approcciata in modo esplicitola violenza da parte di terzi sul posto di lavoro. Inoltre, non menzionando direttamente i sindacati e il dialogo sociale, la Direttiva trascura importanti strutture all'interno dell'ambito lavorativo.
Nonostante queste carenze, la Direttiva è in vigore e dovrà essere recepita nelle legislazioni nazionali degli Stati membri dell'UE entro il 2027. Oltre a ciò, ha il potenziale per fungere da modello per gli Stati extra-UE per la propria legislazione nazionale in materia di violenza di genere, come già visto in precedenza per altre normative dell'UE. Tutto sommato, il documento raccomanda di sfruttare al meglio la Direttiva contro la violenza sulle donne e di utilizzarla per contrastare la violenza di genere nel mondo del lavoro, fino a quando non esisterà una legislazione europea specificamente dedicata alla violenza e alle molestie di genere sul lavoro.
Il paper è scaricabile in lingua inglese sul sito di ETUI.
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